La stazione Messina Centrale fu inaugurata il 12 dicembre 1886, ma il previsto collegamento per l’imbarco sulle navi traghetto non venne realizzato a causa delle difficoltà economiche della Società Vittorio Emanuele.
Bisogna attendere il 20 giugno del 1889 per il primo binario di raccordo, lungo 574 metri, tra la stazione e il porto, ad opera della subentrante Società per le strade ferrate della Sicilia.
Quando nel 1905 le Ferrovie dello Stato acquisiscono la gestione della stazione, è ormai chiaro che la struttura è già inadeguata per il grande traffico commerciale e di viaggiatori diretti e provenienti dal continente.
Vengono proposti diversi progetti di ampliamento sia del fabbricato viaggiatori, sia dell’invasatura dei ferry-boat, ma il terremoto del 1908 interrompe ogni ipotesi.
Negli anni successivi FS si occupa della ristrutturazione degli edifici danneggiati, valutando contemporaneamente anche diverse proposte progettuali di ampliamento. Tra gli altri, anche l’architetto Angiolo Mazzoni presenta uno studio per la realizzazione di una nuova stazione di testa, già nel 1925.
Il famoso architetto, all’epoca progettista del Servizio Lavori e Costruzioni, redige tra il 1934 e il 1937 il progetto completo per i nuovi impianti messinesi, che prevede una nuova stazione marittima perfettamente integrata da un punto di vista architettonico con lo stile della stazione centrale e che sostituisse completamente il precedente imbarco.
A causa della complessità e dei costi dell’opera, le discussioni e le riunioni si trascinarono a lungo. Per sbloccare la situazione intervenne direttamente Benito Mussolini, che fece pressioni per iniziare i lavori nonostante il progetto fosse ancora in via di ultimazione. Il 10 agosto 1937 fu inaugurato il cantiere, alla presenza di alte personalità politiche e dello stesso Mussolini. La data di ultimazione fu stabilita da subito: entro e non oltre l’ottobre 1939.
Il cantiere eseguì i lavori con un ritmo serrato e con continue visite di controllo dei tecnici FS, che garantirono la consegna entro i termini prefissati.
Fu redatto un vero e proprio planning molto particolareggiato, con tanto di rapporti grafici mensili e disegni tecnici in scala 1:500. Come da progetto, la nuova stazione di Messina Marittima fu inaugurata gli ultimi giorni di ottobre del 1939.
La ben visibile forma ad arco si affaccia sulla strada e sulla banchina ovest del porto e prosegue scavalcando il fascio binari d'imbarco. L’edificio si compone di due livelli uniti da scalinate. I servizi e la biglietteria vengono collocati al piano terra. Nella galleria posta a cavallo del fascio binari d’imbarco, la parete interna è adornata da un grandioso mosaico: circa venti metri di lunghezza e quattro di altezza lungo la parete arcuata del corridoio panoramico che permetteva l’accesso pedonale ai traghetti. L’idea di realizzare il mosaico va attribuita al Mazzoni, che propose alla Direzione Generale FS la realizzazione di un’opera d’arte raffigurante la storia della Sicilia e che esaltasse l’uomo e la sua storia.
L’incarico fu affidato al pittore e paesaggista crepuscolare Michele Cascella, che nel 1938 realizzò un grande dipinto a tempera, in cui si celebrava la bellezza e la storia della Sicilia dall’epoca classica fino agli anni ’30. L’utilizzo di lastre piatte di dimensioni e forme diverse sembra riprodurre delle vere e proprie pennellate, con effetti cromatici unici.
Vengono raffigurati scorci dell’isola, come i templi di Giunone e della Concordia di Agrigento, le isole minori e il vulcano Etna; ma anche alcuni eventi simbolo della storia siciliana: l’ingresso dei Normanni in Sicilia, la ribellione dei Vespri siciliani e la Battaglia di Calatafimi.
Al centro campeggia la figura di Benito Mussolini, durante il discorso tenuto a Palermo nel 1937 circondato da una schiera di contadini, soldati e camicie nere.
Proprio questa porzione di mosaico nel dopoguerra subì ripetuti atti e la figura di Mussolini venne coperte da uno strato di gesso e intonaco. Paradossalmente, ciò ne preservò il colore e la brillantezza originale. Il 20 novembre 1939, un mese dopo l’apertura ufficiale della nuova Stazione Marittima, l’opera fu inaugurata. Oggi la stazione di Messina Marittima è fornita di 5 invasature (4 per le navi ferroviarie, 1 per le navi bidirezionali), utilizzate delle unità della flotta FS (RFI e Bluferries) per la mobilità di automezzi, e convogli ferroviari (sia passeggeri che merci) con Villa San Giovanni Mare e periodicamente con Golfo Aranci Marittima.
Gli interventi di restyling a cura di RFI del 2006 hanno comportato una ridefinizione degli spazi e una modifica sostanziale alla configurazione del complesso. Ad esempio, ora l’accesso pedonale alle navi traghetto è permesso grazie a una rampa situata all’esterno della stazione stessa, mentre la galleria che ospita il mosaico è interdetta al pubblico.