La presentazione (1961)
Le automotrici ALe 601 vennero presentate ufficialmente al pubblico a Roma Termini nel marzo del 1961, alla presenza del Ministro dei Trasporti Giuseppe Spataro e del Direttore Generale FS, Severo Rissone, in occasione del Centenario dell’Unità italiana che quell’anno si celebrava con grande partecipazione in tutto il Paese.
Assieme alle nuovissime ALe 601 furono esposti, in una vera e propria “parata di rotabili”, alcuni tra i più recenti progetti degli Uffici studi FS. Sul primo binario della stazione si allestì una composizione comprendente l’automotrice elettrica ALe 601, la rimorchiata per viaggiatori Le 601 e la rimorchiata ristorante-bar Le 360. Completavano l’esposizione una locomotiva diesel Gr. 225 e una carrozza di 2a classe Gr. Bz 38.902.
Qualche giorno dopo, l’ALe 601 in composizione con la rimorchiata ristorante-bar Le 360 effettuarono una corsa straordinaria tra Roma e Civitavecchia riservata ai Dirigenti dell’Associazione Italiana Relazioni Pubbliche e agli Amministratori Delegati delle Officine Stanga, Casaralta e Ocrem. In quell’occasione Alfredo D’Arbela, Direttore Centrale del Servizio Trazione FS, illustrò le caratteristiche del nuovo mezzo e più in generale l’attività delle FS mirata al miglioramento delle Rete e dei servizi.
Il progetto
Il progetto delle automotrici leggere elettriche ALe 601 fu sviluppato dalla seconda metà degli anni Cinquanta. L’Italia cambiava velocemente e, uscita dalle difficoltà del dopoguerra, si avviava a diventare un paese fortemente industrializzato. Nello stesso tempo crescevano i consumi e nuovi stili di vita si affermavano. Il viaggio diveniva una funzione vitale per larghi strati della società: ci si muoveva per lavoro, per affari, per piacere e, il miglioramento delle condizioni di vita, rendeva anche le vacanze una pratica diffusa, una abitudine fisiologicamente connessa con l’organizzazione della vita e del lavoro di grandi masse di italiani. Per le ferrovie si trattava quindi di intercettare una nuova domanda di mobilità potenziando i servizi rapidi e favorendo il trasporto di massa nelle grandi aree urbane.
Gli studi sulla qualità e sulle caratteristiche del traffico ferroviario condussero le FS verso una progettazione di materiale rotabile più adatto ai nuovi tempi. Si realizzarono, così, due nuove tipologie di mezzi, le automotrici elettriche ALe 601 studiate per le lunghe distanze e l’organizzazione del viaggio per le classi medie (lavoro, affari, vacanze) e le automotrici elettriche ALe 803 (derivate dalle 601), studiate per trasportare su percorsi medio-brevi i viaggiatori pendolari nelle aree suburbane del Paese. Nelle grandi città italiane, infatti, era in grande aumento il flusso di lavoratori e studenti, che quotidianamente si spostava dalla periferia al centro.
La progettazione delle nuove elettromotrici fu coordinata dall’ingegnere Mario Martinelli, Direttore dell’Ufficio Studi Locomotive del Servizio Materiale e Trazione delle FS dal 1957-1959. Egli aveva già collaborato con il noto studioso e progettista FS Alfredo D’Arbela alla costruzione dell’ETR 300 “Settebello” e delle locomotive Gruppi E 645 e 646.
L’entrata in servizio delle ALe 601 (il “gruppo” comprendeva le rimorchiate Le 601, le rimorchiate con ristorante Le 480, le rimorchiate con ristorante e bar Le 360) segnò una svolta nell’efficienza della mobilità a lunga percorrenza, che veniva, inoltre, adeguata quanto più possibile, per confort e prestazioni, agli elettrotreni della serie 300, i famosi “Settebello”. Non a caso, la livrea in verde magnolia e grigio nebbia delle 601 era la stessa adottata per il prestigioso elettrotreno in servizio dal 1953. Una scelta, questa, che unita ad altre peculiarità formali, diede alle automotrici una linea estetica tra le più attraenti della storia dei mezzi ferroviari italiani.
Le ALe 601 vennero commissionate in diversi lotti, tra il 1959, il 1966 e poi sino al 1973, alle ditte Casaralta di Bologna per la cassa e i carrelli, ed OCREM di Napoli per l’equipaggiamento elettrico di trazione di comando. Alla consegna delle automotrici si accompagnava quella delle vetture rimorchiate pilota Le 601, tutte del tipo bidirezionale, e di altre rimorchiate con diversi allestimenti legati alle funzioni svolte: ristoro, ristoro-bar, bagagliaio (Le 420, Le 480, Le 481).
I carrelli, tipo Z 1040, classificavano le ALe 601 come i mezzi più moderni e brillanti del parco FS. Il convoglio, nel massimo comfort e con il minimo di vibrazioni, poteva raggiungere la velocità di 180 Km/h.
Rivestita in materiali laminati di elevata qualità, l’automotrice 601 era ben isolata termicamente e acusticamente. Il salone con corridoio centrale riservato ai viaggiatori era particolarmente confortevole ed elegante grazie alla cura nella scelta degli arredi e alle ampie finestrature che davano all’ambiente un’eccezionale luminosità. Le automotrici erano tutte dotate di impianto di condizionamento dell’aria. Il design delle ALe 601 si rivelò di grande successo, e la linea delle nuove automotrici fu giudicata una delle più eleganti realizzate dalle FS.
I viaggi
Le automotrici ALe 601 si rivelarono mezzi molto efficaci e funzionali ed ebbero un alto gradimento da parte del pubblico. Tra gli anni ’60 ed ’80 furono progressivamente impiegate su molte direttrici della rete FS ampliando l’offerta di elevato comfort e qualità dei servizi rapidi FS.
I primi servizi regolari furono introdotti con l’Orario invernale del 1961-1962. Venne istituita allora la celebre coppia di treni rapidi 812/813 “Freccia della Laguna”, tra Roma e Venezia. Più tardi si aggiunse una sezione Roma-Udine e, ancora dopo, una sezione Roma-Bolzano-Merano (successivamente limitata a Bolzano). Dall’Orario estivo del 1982 il rapido venne denominato “Marco Polo” (R812/813) sostituendo la “Freccia della Laguna”. Il treno a Bologna si separava nelle due sezioni che raggiungevano Udine e Bolzano.
Nel 1963 un altro treno venne affidato alle ALe 601, il “Tirreno” Roma-Torino. Lo stesso anno, con l’assegnazione delle prime ALe 601 a Torino, iniziarono i servizi rapidi con Milano e Genova e vennero istituiti i “direttissimi” tra Torino e Bologna via Alessandria-Voghera e Genova e Bologna. Alla fine degli anni Sessanta alcune unità vennero assegnate a Milano Centrale, assicurando da allora le relazioni su Torino e la Genova-Milano-Venezia, in promiscuità con gli ETR 220.
La relazione più prestigiosa fu la coppia di treni rapidi 557/556 Milano-Roma, effettuata senza fermate intermedie. Il treno, che faceva solo una fermata di servizio a Firenze Rifredi ed era per questo chiamato la “Bomba”, rimase in servizio per pochi anni, dal 1970 al 1974. Venne poi sostituito con gli ETR 300, che invece fermavano a Bologna e a Firenze.
Le ALe 601 formavano anche il Rapido “Peloritano”, introdotto dalle FS nell’Orario del 1965 (R883/882) per collegare Roma con Palermo e Catania in 12 e 10 h. Proprio sul Peloritano le FS organizzarono una delle prime campagne di rilevazione dell’opinione dei passeggeri sulla piacevolezza del viaggio Altre relazioni rapide effettuate dalle ALe 601 furono: Roma-Bari, Roma-Pescara, Roma-Salerno via Formia-Napoli Mergellina, Roma-Bologna, Ancona-Roma (in turno con l’ETR 401 e con gli ETR 220).
Dalla fine degli anni Ottanta, con l’introduzione degli ETR 450, molte ALe 601 furono destinate a servizi marginali o locali oppure trasformate in treni bloccati a quattro elementi del tipo ALe 841 per il servizio regionale veloce.
Nei primi anni Novanta alcune unità hanno svolto servizio tra Firenze e Roma-Fiumicino e Napoli e Roma-Fiumicino in livrea Alitalia. Negli anni Duemila alcuni treni sono stati modificati e riclassificati ALe 783.
L’alta velocità
All’inizio degli anni Sessanta, l’aumento della velocità rappresentò per le FS la sfida decisiva. In questo contesto, alla fine del 1963, si sperimentò per la prima volta un breve percorso ad Alta Velocità tra Montepescali e Grosseto. Durante il viaggio l’ALe 601.018 raggiunse i 225 km/h. Non era un record, ma la corsa dimostrò che c’era del margine oltre i 180 km/h, che sembravano una velocità limite per quel treno.
Dal 1965, sette ALe 601 vennero trasformate per essere adattate ai servizi di elevata velocità (sino al limite di 200 km/h) e destinate ai servizi rapidi sulla linea direttissima Roma-Napoli. Negli anni seguenti, sulla stessa linea, la sola al tempo che permettesse di raggiungere tali velocità, si effettuarono molte corse sperimentali per un proogramma che intendeva progettare il “treno di domani”.
Gli esperimenti di velocità e sicurezza (alta velocità, ripetizione segnali in macchina, controllo automatico delle velocità, telefono terra-treno), facevano parte di un disegno generale costituente la premessa tecnica indispensabile per il rilancio delle ferrovie. Alla fine del 1968 due ALe 601, sulla tratta Roma-Formia, raggiunsero punte massime di velocità superiori a 240 km/h.
Il salottino presidenziale degli anni Sessanta
Negli anni Sessanta un’elettromotrice ALe 601 venne allestita con un saloncino al posto del piccolo comparto non fumatori per essere messa a disposizione del Presidente della Repubblica. Presso l’Archivio della Fondazione FS si conservano alcuni disegni del progetto e diverse fotografie del salottino presidenziale, datati 1967.
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Bibliografia di riferimento
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